In cosa consiste la diastasi addominale
Quando si parla di diastasi ci si riferisce, nel linguaggio medico, alla separazione di due parti del corpo che normalmente si trovano unite. Tendenzialmente si utilizza infatti questo termine in riferimento ad una divisone nei muscoli oppure nelle ossa.
Com’è intuibile, la diastasi addominale consiste in una separazione del retto addominale, episodio che, come vedremo, coinvolge spesso le donne incinte.
Più nello specifico, va innanzitutto detto che tra i principali muscoli della parete addominale anteriore vi è proprio il muscolo retto addominale. Questa parte del corpo si caratterizza per essere formata da una parte destra ed una sinistra, chiamati muscolo addominale retto destro e muscolo addominale retto sinistro.
Le due parti del retto addominale solo legate da un tessuto chiamato “linea alba” che si contraddistingue per la sua resistenza ma anche per la poca elasticità. In tutti quei casi in cui questo tessuto si dovesse sfibrare o ridurre nelle dimensioni vi è il rischio che lo stesso non recuperi più il suo stato originario e che, pertanto, la diastasi addominale permanga.
Un frequente caso di diastasi: il parto
Una delle principali cause della diastasi è la gravidanza, e il discorso vale sia per la madre che per il neonato.
Per quanto riguarda la madre, ciò è dovuto al fatto che in ragione dell’aumento delle dimensioni dell’utero si può generare un eccessivo stiramento del muscolo retto addominale, che va a danneggiare proprio la c.d. linea alba. I muscoli addominali destro e sinistro soffrono infatti una pressione dall’interno del corpo, che li spinge a separarsi l’uno dall’altro.
Nella maggior parte dei casi, questa patologia causata dal parto tende a risolversi in circa otto settimane.
Per quanto attiene al neonato, la diastasi addominale può essere dovuta al poco sviluppo del muscolo retto addominali. In questo caso, tuttavia, può trattarsi di una fase transitoria poiché la parete addominale dei neonati è di per sé particolarmente debole ma continua a svilupparsi fino ai 6/7 anni di età. In questo senso, un monitoraggio da parte del medico e i dovuti accorgimenti possono portare ad una naturale scomparsa della diastasi stessa.
Come riconoscere la diastasi addominale
La soluzione consigliata per verificare la presenza di questa patologia è quella di sottoporsi ad un esame clinico, il quale rappresenta l’unico modo per ottenere una risposta certa.
Esistono comunque alcuni elementi che possono aiutare a riconoscere la presenza di questa problematica all’addome. Tra di essi, il primo è sicuramente quando, a distanza di alcuni mesi dal parto, la pancia continua a presentarsi gonfia e con l’ombelico più sporgente del solito. Una seconda indicazione può poi essere ottenuta svolgendo degli appositi esercizi che aiutano a misurare la distanza tra le due pareti addominali.
Ovviamente quelle precedentemente indicate sono delle soluzioni “fai da te” e poco affidabili. Se temi di soffrire di una diastasi e, più in generale, se vuoi svolgere dei controlli per valutarne con certezza lo stato e elaborare un procedimento di cura puoi prenotare una visita in qualsiasi momento tramite l’apposito form presente sul sito oppure telefonicamente. Troverai dei professionisti disponibili, competenti, e pronti a supportarti in ogni tua necessità.